Il gusto di un’Emozione

Francesco Sereni, un uomo che ha dedicato alla coltivazione degli ulivi e alla produzione dell’olio tutta la sua vita con la maestria e la passione che gli sono state trasmesse dal padre Gino e ancor prima dei nonni. Francesco Daniele Felici, l’ultimo anello di questa catena, il nipote maschio nato nel 2015, che dal nonno Francesco ottantenne ha ereditato l’amore per la terra e per gli ulivi.

Mani esperte e sapienti quelle del nonno, che guidano con tenerezza le mani giovanissime di un tenero virgulto all’ombra degli ulivi secolari dell’azienda di famiglia trasmettendo l’antico sapere delle tecniche di coltivazione e potatura degli ulivi per garantire una distribuzione ottimale dei frutti sulle chiome ed una maggiore areazione e illuminazione delle piante – premesse queste indispensabili per la perfetta maturazione delle olive – aspettando insieme il momento della loro raccolta e della successiva spremitura che darà vita all’Olio Francesco Daniele, un olio nato per regalare emozioni a chiunque lo assaggi.

Ieri, oggi e domani…

Un cielo di neve mi accolse su questa terra in un freddo giorno di gennaio, tra le braccia calde di mia madre nel casolare che oggi tu vedi ancora. Qui ho trascorso la mia infanzia, i miei giorni più lieti, a correre nei campi, tra i papaveri e le spighe di grano. Sono cresciuto all’ombra degli ulivi, mangiando pane e olio coi libri di scuola poggiati su un grembiule blu col fiocco rosso. Le foglie d’argento dei nostri ulivi secolari mi hanno fatto compagnia nei miei giorni più spensierati, mentre correvo coi miei cugini inseguendo le oche. Sono cresciuto con gli insegnamenti di mio padre, imparando ad amare questa terra e questi alberi, a toccare con mano i piccoli frutti che poi si trasformavano in olio. Vorrei descriverti i profumi, i sapori e la fatica del mio tempo; la semplicità ed il gusto di una merenda nei campi dopo una giornata di fatica. Vorrei insegnarti il rispetto e il valore di un bacio dato ad una madre che rammenda abiti per te e del “voi” dato ad un padre severo, ma giusto. Vorrei regalarti immagini del mio tempo che non può essere il tuo, ma che, comunque, ti appartiene e vedo riflesso nel tuo sguardo quando mi chiedi di andare e vedere “gli olivi” riempiendomi di orgoglio. Vorrei raccontarti del sole tra gli alberi, della nebbia nelle giornate di novembre, del freddo sopportato in silenzio durante la raccolta delle olive senza abiti firmati, indossando giacconi e guanti di lana, quando l’unica musica era quella delle ragazze che intonavano un canto per rendere più dolci le giornate di lavoro e una minestra calda mangiata davanti al fuoco concludeva le nostre serate prima di andare a dormire. Vorrei raccontarti di domeniche passate mangiando polenta e dell’odore di un pane fragrante fatto in casa dalla mamma, gustato con lo zucchero e con l’olio nuovo. Vorrei raccontarti ancora di come il tuo bisnonno Gino mi abbia rivelato i segreti della terra e dell’olio che gustiamo ancora oggi. Vorrei regalarti un sapere che possa rimanere inciso per sempre nel tuo cuore. Vorrei poter restare con te per sempre, per poter misurare i tuoi passi e accompagnarti lungo la via della vita come avrebbe voluto fare tuo padre volato in cielo troppo presto. Vorrei essere presente per asciugare le tue lacrime quando ci saranno ed aiutarti a scogliere i dubbi che avrai. Vorrei vedere crescere l’ulivo che ho piantato in giardino quel giorno d’aprile in cui sei nato. Vorrei, vorrei darti… Ora… Posso donarti il mio passato, i miei ricordi, il mio sapere e la mia esperienza di modo che divengano anche i tuoi, posso insegnarti che la terra non ti tradisce se sai amarla e curarla a dovere, che gli ulivi saranno sempre amici fedeli e se saprai trattarli con amore e maestria ti regaleranno frutti squisiti ad ogni stagione. Posso donarti il mio cuore e il mio amore incondizionato: prendili e tienili stretti con te nel tuo cuore. 

Io vivrò lì con te per sempre e non ti abbandonerò mai perché ti amo. 

Tuo nonno Francesco.

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